lunedì 21 novembre 2016

La Real Casina borbonica nel lago Fusaro

Il ponte che collega la Casina Vanvitelliana con la terraferma

Nel lago Fusaro sorge una Casina unica nel suo genere, una Casina di caccia e di pesca voluta e utilizzata da Ferdinando IV di Borbone e realizzata da Carlo Vanvitelli. Vi presento la Casina Reale, gioiello architettonico settecentesco napoletano.

giovedì 3 novembre 2016

Pozzuoli e il suo Rione Terra

Una delle botteghe scavate e riportate alla luce nel Rione Terra a pozzuoli

Il Rione Terra sorge su un’altura di tufo ed è il nucleo più antico della romana Puteoli, la moderna Pozzuoli. La sua lunga storia è in parte nascosta nelle viscere di quest’altura che dopo tanto tempo è nuovamente possibile vistare grazie ad un percorso archeologico sotterraneo che vi farò conoscere, quindi, andiamo a visitare il percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra. 

lunedì 3 ottobre 2016

Cimitile e le sue chiese paleocristiane. Parte II

lastra marmorea realizzata sotto leone III

Paolino da Nola ha reso grande Cimitile e oggi le sue chiese paleocristiane sono tra le più belle e importanti che abbiamo in Campania, in questa seconda parte vi descrivo il perché.

Dopo aver raccontato brevemente la complessità archeologica e artistica del nucleo più affascinate del monumento promosso da Paolino da Nola, quello che ospitò la sepoltura di San Felice, è giusto dare ampio spazio anche alle altre importanti basiliche sorte intorno al nucleo originario e vi assicuro che le meraviglie da scoprire, nonostante il tempo, non mancano.

lunedì 26 settembre 2016

Cimitile e le sue basiliche. Parte I

basilica paleocristiana di cimitile voluto da Paolino da Nola

Il complesso archeologico di Cimitile è un vero e proprio libro su pietra che inizia dall'origine dell’arte e dell’architettura realizzate dalle prime comunità cristiane in Campania fino ad arrivare al maturo Medioevo.
Per comodità la sua storia la divido in due parti perché l’area archeologica di Cimitile merita di essere ammirata e conosciuta come si fa per il monumento rinomato e non può essere considerato e trattato, a torto, come un monumento “minore” della Campania. 

venerdì 9 settembre 2016

Il duomo di Palermo e la sua storia

Duomo di palermo, particolare esterni con parte delle mura difensive

Ora è il momento di parlare del duomo di Palermo che racchiude in se tutta la storia della città. Andiamo a scoprirlo 

Quando visito un monumento cerco di staccare il cervello e di farmi trasportare dall'emozione- per questo motivo ho inaugurato “Appunti di Viaggio” parlando della cripta-, cerco di ammirare tutto il monumento guardando ogni particolare, provo così a conoscere l’edificio mentre lo ammiro e non vi nascondo lo stupore che ho provato nel visitare il duomo di Palermo. Tale emozione è legata al netto e radicale contrasto tra l’esterno arabo-normanno e l’interno prevalentemente neoclassico, frutto, quest’ultimo, di un radicale restaurato avvenuto tra il 1781 e il 1801 su progetto di Ferdinando Fuga, sì sì proprio quel Fuga tanto attivo anche Napoli. 
Ma a guardare bene tracce del periodo medievale, il mio preferito, ci sono e vanno scoperte.

martedì 30 agosto 2016

La cattedrale di Palermo e le sue nobili tombe.


Cripta con sarcofagi antichi nel duomo di Palermo

Nella cattedrale di Palermo accanto alle meravigliose tombe imperiali ce ne sono delle altre altrettanto belle e nobili, sono delle tombe che provengono dall'antico mondo romano e riutilizzate nel turbolento Medioevo, tombe ricche di fascino e di storia che vi illustrerò così come vi illustrerò piano piano la bellissima Palermo.

Grazie ai viaggi si scoprono usanze, persone, tradizioni, buon cibo e meravigliosi monumento che rendono ogni città unica nel suo genere, Palermo è una di esse. 
Palermo, città ricca d’importantissimi monumenti UNESCO, non poteva non essere la città giusta per inaugurare una nuova sezione del blog che guarderà alle bellezze culturali, artistiche, monumentali, alle curiosità e alla buona tavola di altre città italiane ed europee, quindi….. benvenuti su “Appunti di Viaggio”. 

mercoledì 20 luglio 2016

Il Museo ferroviario di Petrarsa

Una delle prime locomotive a vapore conservate a Pietrarsa

Uscendo da Napoli e andando in direzione Portici si trova un interessante museo che l’appassionato di treni non può non andare a visitare, è il Museo nazionale ferroviario di Pietrarsa. Questo museo racconta gli ultimi 170 anni di storia dell’Italia attraverso lo sviluppo dei treni e della rete ferroviaria, che inizia con il modello Bayard fino ad arrivare agli attuali e super-tecnologici treni dell’alta velocità.

Il museo sorge in uno dei più importanti complessi di archeologia industriale italiana ed è, giustamente, uno tra i più bei musei ferroviari dell’Europa per la sua estensione, per la ricchezza del materiale conservato e per la bellezza del posto e per questi motivi vi consiglio di visitarlo chiedendo al gentilissimo personale di accompagnarvi a conoscere i vari modelli esposti perché solo così potrete scoprire i mille segreti che si nascondono dietro a delle “insospettabili” locomotive, ovviamente io vi svelerò qualcosa ma vi lascio anche un poco di curiosità.

martedì 21 giugno 2016

‘A Cape’ e Napoli. Quando Napoli era Partenope

Testa di marmo della sirena Partenope

I coloni greci dedicarono la città da loro fondata alla sirena Partenope e a tale nome si legano molte leggende, culti e l’origine di alcuni dolci napoletani. Poi Partenope diventò Napoli ma, nonostante il tempo, si sente ancora il canto della sirena.  

'A Cape e Napoli e il canto della sirena

La città, che poi diventerà Napoli, fu fondata da un gruppo di greci provenienti dall'isola di Rodi i quali decisero di fondare lungo le nostre coste delle nuove colonie per ampliare il loro commercio marittimo; ci troviamo intorno al famoso VIII sec. a.C., famoso perché durante il quale furono fondate da coloni greci numerose città che daranno vita alla“Magna Grecia”. 

sabato 11 giugno 2016

Il parco archeologico e naturalistico di Pausilypon alla Gaiola

Area archeologica situata a Posillipo

Questa volta vi porto alla scoperta del parco archeologico e naturalistico di Pausilypon che, incorniciato nei colori azzurri del mare della Gaiola, in primavera incanta i suoi visitatori con i suoi profumi mediterranei i quali lo rendono un posto unico al mondo.

Il parco archeologico Pausilypon è situato sulla verde collina di Posillipo che si affaccia sia sul golfo di Napoli sia verso l’antico porto commerciale di Baia e quello militare di Miseno.
Dell’intero parco archeologico si visita solo la parte cosiddetta pubblica, il resto dell’imponente complesso è in parte sommerso a causa del bradisismo e in parte deve ancora essere scavato, ma, nonostante ciò, si capisce benissimo il perché tale villa d’otium marittima ebbe una vita lunga e felice. 

Zona costiera napoletana
Panorama da sinistra: Nisida, Baia e Pozzuoli, Vesuvio e la Casina Maledetta della Gaiola

venerdì 3 giugno 2016

L'Assunzione della Vergine di Donatello a Napoli

Bassorilievo raffigurante l'Assunzione di Maria

Oggi vi porto a conoscere uno dei capolavori realizzati dal grande Donatello e custodito nella splendida chiesa di Sant'Angelo a Nilo a Napoli.

Nel cuore della Napoli antica si trova una piccola chiesa che per chi non presta attenzione sembra più un palazzo che un luogo religioso, mi riferisco alla piccola chiesa dedicata a Sant'Angelo a Nilo sita nella piazzetta Nilo, sì proprio quella piazzetta che accoglie la statua, finalmente completata e recentemente restaurata, del dio Nilo.

martedì 17 maggio 2016

Il mistero del fiume Sebeto


Raffigurazione dello scomparso fiume Sebeto a Napoli

Nelle terre tra il Vesuvio e la città di Napoli, un tempo passato, ma non si sa da quanto è passato, tranquillamente e placidamente scorreva un fiume di nome Sebeto. Era così grande che le sue acque contribuirono a rendere produttiva la terra e a far sviluppare l’antica Napoli, ma altrettanto misterioso da scomparire e non lasciare nessuna traccia tanto che oggi non tutti gli studiosi sono concordi sulla sua origine, sulla sua storia e, infine, sulla sua scomparsa.

lunedì 2 maggio 2016

Alla scoperta dell’area flegrea: il Castello di Baia


Castello costruito a difesa del golfo di Cuma

Oggi vi porto alla scoperta di una roccaforte di storia e di bellezza, il Castello di Baia.
Ci troviamo a Bacoli, area flegrea, zona ricchissima di fascino e dai lunghissimi natali e che merita di essere visitata ma, purtroppo, è penalizzata da croniche carenze strutturali le quali non permettono di darle quella giusta e meritata importanza nel grande circuito culturale e turistico campano e nazionale. 
Anche il Castello di Baia, una volta dismesso i panni difensivi, nella nuova veste di museo statale ha affrontato molti problemi che si possono paragonare alle diverse incursioni che ha saputo, però, nuovamente respingere uscendone, fortunatamente, vincitore.
Nonostante le croniche difficoltà legate alle ormai famose e ben conosciute carenze delle nostre Soprintendenze e non solo, il Castello di Baia merita di essere visto non solo per il panorama mozzafiato che oggi come in passato stupisce ancora, ma soprattutto per le perle archeologiche conservate al suo interno.

mercoledì 27 aprile 2016

Alessandro Filipepi in arte Sandro Botticelli

Dipinto olio su tela con la Vergine, il Bambino e gli angeli.

Oggi vi faccio scoprire un insolito Sandro Botticelli conservato nelle sale del Museo di Capodimonte a Napoli. Come accennai nel post su Simone Martini, ogni tanto vi delizio parlandovi di uno dei numerosissimi capolavori conservati nella pinacoteca napoletana e oggi tocca ad uno dei maestri del Rinascimento italiano. Come avrete intuito, non seguo nessun percorso cronologico né stilistico, ma seguo il mio piacere di descrivere un capolavoro unico, uno dei tanti gioielli conservati in questo museo, che evidenzio per stuzzicare la vostra curiosità poiché tale maestosa pinacoteca nonostante sia posizionata un po’ fuori dal classico circuito turistico merita di essere visitata. 

Quindi faccio un lungo salto dal Medioevo, ben rappresentato da Simone Martino con il suo “San Ludovico di Tolosa”, all'elegante e raffinato Sandro Botticelli uno dei massimi rappresentanti del Rinascimento quattrocentesco italiano.
 
Sicuramente per ammirare pienamente lo stile di Botticelli bisogna andare a Firenze o a Roma, ma vi assicuro che la sua opera qui custodita è veramente bellissima e spicca tra gli altri capolavori proprio per la peculiarità stilistica di Sandro.

mercoledì 6 aprile 2016

La storia dei napoletani, la storia di Napoli: l'archivio del Banco di Napoli


Percorso multimediale per scoprire un grande archivio

Nel mio eterno girovagare alla scoperta di tesori poco rinomati ma stupendi, mi sono imbattuta nel più grande archivio storico economico del mondo che è l’Archivio Storico del Banco di Napoli sito in via Tribunali nel cinquecentesco Palazzo Ricca, per capirci si trova poco dopo il Pio Monte della Misericordia. L’Archivio ha allestito e aperto al pubblico un interessante e suggestivo percorso museale multimediale permanente in alcune stanze del primo piano dove si può ammirare la storia racchiusa in enormi faldoni e scoprire interessanti curiosità. Andiamo a scoprire i più grande Archivio storico conservato nel Banco di Napoli

giovedì 24 marzo 2016

Acquedotto augusteo del Serino nel quartiere della Sanità a Napoli


gallerie di tufo e opera reticolata di epoca romana

Un tratto dell'antico acquedotto augusteo del Serino è stato ritrovato per caso in un palazzo nel Rione Sanità e la sua storia non posso non raccontarvela.
Napoli non smette mai di stupire e si diverte a svelare i suoi segreti scegliendo ogni volta un modo diverso per mostrarceli, così capita che tra un lavoro di ristrutturazione o un sopralluogo in qualche cantina o in seguito ad un piccolo cedimento strutturale ritorna alla luce una parte di una struttura muraria antica, una cisterna o direttamente un tratto dell’acquedotto romano, così si scoprono “cosuccie” che stravolgono o confermano ipotesi archeologiche e fonti storiche, che fanno capire quanto ancora troppo poco conosciamo il nostro lunghissimo passato.

martedì 15 marzo 2016

San Gennaro è Napoli. Napoli è San Gennaro. Giù le mani anche dal Duomo


Cappella presente in Santa Restituta nel Duomo

Al napoletano puoi toccare tutto ma non San Gennaro (e il calcio Napoli, scusate l’assurdo accostamento); ogni nuovo regnate, ogni nuovo sindaco, non importa se laico o religioso, si è dovuto confrontare, ieri come oggi, con San Gennaro e la fede incrollabile che i napoletani hanno verso l’unica vera istituzione mai riconosciuta, unico vero protettore della città, unico punto fisso che non verrà mai messo in discussione, non importa se si crede oppure no al miracolo, è, e rimarrà, l’unica figura a cui il popolo napoletano guarda realmente nel momento del bisogno. Tutto cambia e si evolve ma sangennaro o faccia gialla è lì già da almeno 1500 anni.
Offendere San Gennaro è chiaramente offendere la città così come alterare il particolare equilibrio che c’è tra la Curia e la Reale Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro, chiamata semplicemente Deputazione, è come fare uno sgarbo ai napoletani. Così come bloccare l’accesso al Duomo con l’eventuale pagamento di un biglietto, senza fare una corretta distinzione tra il napoletano e il turista, significa bloccare il rapporto quotidiano che c’è tra il napoletano e il suo Santo Patrono nel luogo che lo custodisce.

lunedì 29 febbraio 2016

Il Vesuvio e le sue leggende

Il vulcano visto da Napoli

Il temibile Vesuvio ha sempre affascinato gli abitanti del posto tanto che sulla sua origine sono nate numerose leggende che io vi racconterò attraverso le parole di Matilde Serao e non solo.

La leggendaria nascita del vulcano Vesuvio

“…C’era un nobile signore, appartenente ad uno dei primi seggi della nostra città, e che s’innamorò perdutamente di una fanciulla di casa nemica; era il cavaliere di carattere violento, di temperamento focoso, pronto al risentimento ed all'ira. Pure per ottenere la donna che amava, sarebbe diventato umile, come un poverello cui manca il pane. Ma l’amore dei due giovani, anziché diminuire e lenire le collere di parte, valse a rinfocolarle- per preghiere ed intercessioni che venissero fatte-, la nobile famiglia Capri non volle accettare il matrimonio. Anzi per trovar rimedio all'amore dei due, fu deciso imbarcare la fanciulla sopra una feluca e mandarla in estranea contrada.
Ma essa che si sentiva strappar l’anima, allontanandosi dal suo bene, come fu fuori del porto, inginocchiatasi e pronunciata una breve preghiera, si slanciò nell'onde, donde uscì l’isola azzurra e verdeggiante. Ma non si chetava l’amore nel core del nobile Vesuvio, quale era il nome del cavaliere e la collera gli bolliva in corpo: quando seppe della nuova crudele, cominciò a gittar caldi sospiri e lacrime di fuoco, segno della interna passione che lo agitava e tanto si gonfiò che divenne un monte nelle cui viscere arde un fuoco eterno d’amore. Così egli è dirimpetto alla sua bella Capri e non può raggiungerla e freme d’amore e lampeggia e s’incorona di fumo e il fuoco trabocca in lava corruscante….”

lunedì 8 febbraio 2016

Il Battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte a Napoli


Mosaico del monogramma di Cristo nella volta del battistero

Il Battistero di San Giovanni in Fonte a Napoli è una preziosa testimonianza dell'arte paleocristiana e della fede dei primi cristiani, seguitemi e vi svelerò il perchè.
Napoli, come ogni città dai lunghi natali, ha un patrimonio culturale e artistico inestimabile, conserva capolavori unici che meritano di essere conosciuti e rientra in questa categoria il battistero più antico d’Europa, più antico addirittura di ben trent'anni del battistero del Laterano voluto da papa Sisto III a Roma, è, insomma, la più antica testimonianza musiva dell’arte e della fede paleocristiana in Occidente, che presenta elementi innovativi che saranno ripresi solo dopo quasi un secolo dalla Roma papale e dalla bizantina Ravenna. Tutto questo è presente nel piccolo battistero di San Giovanni in Fonte nel Duomo di Napoli.

Colonne romane e vasca in cocciopesto arredano questo piccolo edificio
Battistero di San Giovanni in Fonte

martedì 12 gennaio 2016

Antonello da Messina e il Rinascimento a Napoli

A palazzo Zevallos Stigliano a Napoli è appena terminato un omaggio al grande Antonello da Messina durante il quale è stato esposto una sua piccola ma preziosa opera che mi ha fatto innamorare dell suo stile e quindi vi porto alla scoperta dello stile di Antonello da Messina.

Antonello da Messina, battezzato con il nome di Antonio de Antonio o degli Antoni, è sicuramente uno dei massimi rappresentati dell’arte europea, ma molti conosceranno questo nome perché è il cavallo super favorito su cui Er Pomata e Mandrake puntarono tutto, per conoscere il resto della storia basta vedere il film “Febbre da cavallo”.

Particolari interni del Palzzo Zevallos Stigliano