venerdì 6 dicembre 2013

Il sarcofago inferiore conservato nella chiesa di Santa Maria di Pugliano


Nella chiesa di Santa Maria di Pugliano sono conservati due sarcofagi riutilizzati durante il Medioevo come altari. La loro scelta non è casuale ma legata ai nuovi significati che la fede cristiana dava al repertorio pagano. Un esempio è proprio il sarcofago inferiore conservato nella basilica di Santa Maria di Pugliano ad Ercolano, andiamo a scoprirlo.

Il grifo o grifone e i suoi molteplici significati

Con il sarcofago inferiore entro nel vivo del racconto di queste due testimonianze archeologiche, non temete, non vi parlerò della storia dei sarcofagi né delle produzioni campane, preferisco, invece, parlarvi dei diversi significati che questi motivi iconografici avevano sia nella cultura pagana sia in quella cristiana.

Sul sarcofago inferiore sono raffigurati due grifi alati che poggiano le zampe su un’epigrafe, sotto un festone di ghirlande e il grifo ed è proprio questo animale fantastico, con il corpo da leone e la testa d’aquila, che racchiude in sé diversi significati, ma, come vederemo, essi non erano poi così distanzi nonostante il mondo pagano e quello cristiano attribuissero al grifo un ruolo diverso nella propria cultura e quindi nel proprio repertorio iconografico. 

Nel mondo pagano fu usato sia dalla cultura greca sia da quella romana come animale sacro ad Apollo e a Dioniso (il Bacco romano). Fu assimilato dalla cultura cristiana per poi entrare prepotentemente nei bestiari medievali.

Il grifo presenta una complessità di significati dovuti alla sua ricca stratificazione culturale che parte, per non andare troppo indietro nel tempo, dal mondo romano.

Il grifo e Apollo.

Il grifo associato ad Apollo, divinità solare, divenne un animale portatore di luce e di riequilibrio del bene sul male, guardiano fedele del dio e garante dell’avvento dell’età dell’oro.
Con una forte connotazione politica, il binomio grifo e Apollo fu ripreso da Ottaviano come uno dei tanti simboli della sua poderosa propaganda culturale. Testimoni di questo progetto politico-culturale sono la statua di Augusto di Prima Porta, sulla corazza è raffigurato Apollo a cavallo di un grifo che ritorna dal paese degli Iperborei, e l’Ara Pacis, su di un pulvino troviamo lo stesso motivo iconografico.

Il grifo e Dioniso

Il binomio grifo e Dioniso lo troviamo quando il dio era rappresentato in veste di divinità ctonia cioè collegato alla terra e a tutte le sue forze generatrici e distruttive. Quest’accostamento iniziò ad essere frequente a partire dal IV sec. a. C. tanto che l’animale entrò a far parte del ciclo mistico dionisiaco come uno dei tanti simboli legati alla divinità e una bella testimonianza pittorica di questo mistero è conservata nella Villa dei Misteri a Pompei.

Il grifo psicopompo

I due culti su descritti presentavano uno stretto legame con l’aldilà e al grifo affidavano anche il ruolo di protettore, accompagnatore e traghettatore delle anime dei morti verso il regno dell’oltretomba su di un carro solare. Questo nuovo compito gli valse l’onore di essere raffigurato sia sui sarcofagi pagani sia su quelli cristiani determinando, così, una sovrapposizione e una continuità tra il mondo pagano e quello cristiano. Inoltre, il grifo fu associato a tutte le divinità legate al culto solare.

Il grifo e il Cristianesimo.

Isidoro da Siviglia (560/636) fu il primo che associò simbolicamente questo animale fantastico alla figura di Gesù. Per il Dottore della Chiesa, il grifo, animale binato per eccellenza, raffigurava simbolicamente la doppia natura di Gesù in cui il lato umano era rappresentato dal leone, emblema della forza e della regalità, mentre quello divino e trascendentale, invece, era rappresentato dall'aquila che è tutto’oggi il simbolo della rivelazione. Anche Dante usò il grifo in questa nuova accezione, infatti, nei canti XXXI-XXXII del Purgatorio, rappresentò simbolicamente Gesù come un grifo che trainava su di un carro gli uomini liberati dal peccato originale che, grazie al sacrificio del Figlio di Dio, potevano aspirare al Paradiso (vi consiglio di leggerli perché troverete una forte assonanza tra il grifo pagano e quello cristiano). 

Sul finire del Medioevo, al grifo, contemporaneamente a questo significato cristiano, gli verranno attribuiti nuovi significati ma per praticità vi rimando a questo link

Per farvi assimilare tutte queste informazioni rinvio al prossimo post il rapporto che c’è tra Santa Maria di Pugliano e il grifo.

4 commenti:

  1. Molto interessante questo racconto del Grifo...un' attenta analisi semantica, che rende bene il suo significato nel tempo e il duale rapporto con la cristianità... Brava Annalaura, complimenti...Arch. Umberto Liberti

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  2. Grazie, sei sempre molto gentile. A breve la seconda parte del racconto.

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